Una azienda su tre è formata da due persone. Sviluppano prevalentemente per dispositvi mobili, amano i puzzle game e insieme generano un giro d’affari di 20 milioni di euro. Questa in estrema sintesi è la foto dell’industria italiana di sviluppatori di videogiochi scattata da Aesvi. Dopo tre anni di silenzio torna quindi l’Italian Game Developer Census.
L’Italia, al quarto posto in Europa per consumo di videogiochi, si trova ancora in uno stato arretrato rispetto al livello internazionale della produzione. Tuttavia, l’ecosistema si sta sviluppando, i soggetti stanno aumentando e anche la visibilità all’estero delle nostre produzioni. Partiamo dal business. Come detto nel 2013 hanno fatturato circa 20 milioni di euro (solo 6 aziende, 5% del settore, hanno un giro d’affari oltre il milione di euro).
Who is Who
In generale, il numero di realtà operanti nel settore è in crescita. L’età media delle aziende è di 3 anni, il 46% di loro sono nate dopo il 2011 e il 20% hanno più di 8 anni di vita. Data la forte presenza di imprese individuali, la maggior parte delle aziende presenta una struttura interna piuttosto ridotta, caratteristica comune alle aziende del settore, anche a livello internazionale. Un terzo delle aziende si compone di 1-2 collaboratori, mentre il 50% delle aziende ne conta tra i 3 e i 10. Di conseguenza, la media dei dipendenti si aggira intorno al 13%. Il 50% degli occupati nel settore si definisce socio.
Quanto guadagnano
Se guardiamo al dettaglio il 24% arriva a mille euro all’anno. Quindi ha una attività che potremmo definire saltuaria. Più che aziende sono singole che sperimentano. Un 21% arriva a 10mila euro all’anno mentre il grosso, tre aziende su diec,i ha un fatturato che va dai 10mila ai centomila euro all’anno. I più ricchi sono il 5% che incassano più di un milione di euro.
Dove si concentrano le imprese del gaming?
Tutto si concentra tra Lombardia, Piemonte e Lazio. Da segnalare però anche Campania (8%) e Sicilia (8%)
Su quali piattaforme?
La maggior parte della produzione si concentra su sviluppo di games per Mobile e PC (rispettivamente il 46% e il 27%). La produzione online è raddoppiata rispetto al 2011 e oggi rappresenta il 14% del totale. Al contrario, lo sviluppo su console dal 2011 si aggira intorno al 6%. Ma sono in pista programmi per attrarre talenti e sviluppatori sulla piattaforme delle macchine domestiche. In campo ci sono i tre big in particolare Micorsoft e Sony. Più nello specifico 8 aziende sono specializzate nella produzione su console. Tale categoria è caratterizzata da realtà di dimensioni medio-piccole, con un fatturato medio di circa 650.000 euro.
Sviluppare su smartphone e tablet
Per quanto riguarda lo sviluppo su smartphone e tablet si contano 25 realtà specializzate nella produzione di mobile che producono in media 12 giochi negli ultimi 3 anni. La dimensione delle aziende è relativamente ampia, con una media di 6 collaboratori. “I diversi supporti su cui tali prodotti vengono distribuiti (iPhone, tablet, smartphone, ecc.) e la diffusione gratuita attraverso modelli Free2Play – si legge nel report – permettono il raggiungimento di un pubblico più ampio e, di conseguenza, la maggiore diversificazione dei prodotti. Tuttavia, il fatturato medio delle aziende è piuttosto basso (circa 130.000 euro nell’ultimo anno), principalmente a causa della volatilità di tale mercato e della facilità di clonazione di tali giochi“.
Giochi su internet
La produzione online è ancora in via di sviluppo, nonostante sembra essere raddoppiata rispetto al 2011. 13 aziende si specializzano nella produzione di giochi online, con una media di 14 giochi prodotti negli ultimi 3 anni. Il fatturato medio di questa categoria di aziende è di circa 400.000 euro.
Cosa si produce in Italia
Dal punto di vista dei generi, la produzione di videogame in Italia è piuttosto varia. Si evidenzia una particolare concentrazione relativa allo sviluppo di Puzzle Games (11%), Arcade e Avventura (8% ognuna).
Il 70% delle aziende operanti nel settore negli ultimi 3 anni ha prodotto almeno 6 videogame, mantenendo costante la loro produzione. Il 71% dei rispondenti hanno ricevuto valutazioni online, mentre il 58% ha avuto riconoscimenti, o premi a livello nazionale, o internazionale.
Come è stata effettuata la ricerca.
Dal punto di vista metodologico, lo studio è stato realizzato attraverso la somministrazione di un questionario, diretto principalmente ad esponenti delle aziende con responsabilità gestionali (direttori e amministratori delle aziende, proprietari, nel caso di imprese individuali, sviluppatori nel caso di nuove realtà emergenti). La divulgazione del questionario è cominciata il primo luglio, in occasione del “New Game Designer”, presso l’Università degli Studi di Milano. Lo stesso questionario è stato successivamente pubblicato su community online di game development, come Indievault.it e Gameprog.it.