Alzi la mano chi indossa una smartwatch? Mmm. Allora, chi almeno ha visto qualcuno indossare uno smartwatch? Pochi, per ora sono davvero pochi. Eppure, gli analisti e gli istituti di ricerca sono pronti a scommettere che quello degli orologi intelligenti è un mercato miliardario. I più cauti sono gli esperti di Forrester che prevedono in due anni sestuplicarsi il numero di orologi venduti (si passerà da dieci a sessanta milioni di unità). Ancora più timide le previsioni di Smartwatch group, un centro di consulenza europeo nato proprio per monitorare questo settore.
Secondo il loro database questo mercato è cresciuto dell’89% nel 2014 raggiungendo nel mondo quota 1,2 miliardi di dollari. L’anno scorso quindi sono stati venduti 6,8 milioni di orologi a un prezzo medio di 189 dollari (in calo del 22%). La crescita, spiegano sul loro sito, è inferiore alle previsioni degli analisti. Ma prima di tirare le somme bisogna attendere “l’effetto moltiplicatore” di Apple.
Aspettando l”‘effetto Apple”
L’annuncio di settembre di Cupertino in qualche modo ha drogato questo mercato. Perché se è vero che gli altri attori sono partiti con grande anticipo, è altrettanto certo che l’attenzione per l’Apple Watch è altissima. Più che sull’hardware sul software. E’ la prima volta che la casa della Mela anticipa un annuncio di prodotto proprio per dare il tempo agli sviluppatori di inventare nuove app. Ragion per cui, per Apple è imperativo stupire.
Il leader da battere è ancora una volta Samsung.
Detto questo il mercato ha una proprio fisionomia. Ancora volta si troverà davanti Samsung. I coreani sono stati tra i primi produttori a proporre gli smartwatch, con la propria linea Gear. Ne avrebbe venduti 1,2 milioni (oltre il doppio di Motorola, seconda in classifica). In terza posizione i rivali di sempre, Lg che con G Watch ha raggiunto quota 420mila. Dietro i big ci sono anche gli outsider e i pionieri come Pebble, il fenomeno di Kickstarter, che ha piazzato sul mercato 700mila dispositivi.