Il Legatum Prosperity Index è un indice sviluppato dal Legatum Institute e viene usato per misurare 142 paesi. Si basa su 89 variabili raggruppate in otto sottoindici (imprenditoria, governance, istruzione, salute, economia, sicurezza, libertà e sociale).
Ad esempio, la libertà personale include la libertà di parola e di religione, la tolleranza nazionale per gli immigrati e le minoranze etniche e razziali. Il sottoindice sociale comprende la percentuale di cittadini che si offrono volontari, dare in beneficenza, aiutare gli stranieri, e che si sentono di poter contare su familiari e amici.
Dopo questa premessa, l’indice quest’anno rivela che l’Indonesia ha compiuto i passi in avanti più consistenti dal 2009, mentre i Paesi “meno prosperi” sono quelli dell’Africa Sub-Sahariana.La Norvegia per il settimo anno di seguito è il paese più “prospero”. Seguita da Svizzera, Danimarca, Nuova Zelanda e Svezia.
L’Italia si conferma alla 37esima posizione anche quest’anno. Nella classifica siamo in alto (si fa per dire) alla voce salute (22esimi). Il dato peggiore è quello relativo alla libertà personale (48esimi). Male anche alla voce istruzione (47esimi), ‘economia (44esimi) e imprenditori (41esimi). Per quanto queste ricerche vadano prese con le molle, il dato più preoccupante è che in Europa sono tutti meglio di noi.