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economia

La mappa delle acquisizioni: più del 50% in meno rispetto al 2015

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Nel primo semestre del 2016 l’ammontare delle acquisizioni è diminuito del 40% a causa delle incertezze sui mercati globali, della crescita ridotta delle economie emergenti fino alla debolezza dell’Europa. Dall’inizio dell’anno a oggi il nostro Paese è stato oggetto di acquisizioni solo per 31,7 miliardi di dollari, meno della metà di quanto registrato sia nel primo (64 miliardi) che nel secondo semestre (72 miliardi) del 2015.
Le acquisizioni sono calate anche rispetto al primo semestre del 2015, 31 miliardi di dollari contro 64. La Germania detiene il primato con 51 miliardi di dollari registrati nella seconda metà del 2015, 52 nel primo semestre 2016. Francia e Spagna perdono il 20% ciascuna.
Da inizio anno nel nostro Paese sono state concluse 443 acquisizioni dall’estero, contro le 370 concluse nella seconda metà del 2015.
La notizia positiva è che il private equity torna nel nostro Paese dopo anni di assenza ed è in ripresa con 7,1 miliardi di dollari nel primo semestre del 2016 contro i 2,1 della seconda metà del 2015 e i 4,4 del primo semestre del 2015.
Per quanto riguarda le acquisizioni fatte dalle imprese italiane all’estero, queste sono in aumento; per questo primo semestre, infatti, ammontano a 2,6 miliardi di euro. Si è invertito il trend secondo cui, anni fa, il nostro Paese sembrava essere solamente preda delle aziende straniere.
Usa e Gran Bretagna sono i due Paesi che hanno rilevato i maggiori asset in Italia. Usa al primo posto con 4,8 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 3,7 miliardi spesi nel secondo semestre del 2015. Al secondo posto la Gran Bretagna con 3,3 miliardi di euro nel primo semestre.

Tratto da Il Sole 24 ORE del 18/07/2016, pagina 5