Per non dimenticare. L’organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) affema che dall’inizio del 2016 sono quasi tremila le persone morte mentre attraversavano il Mediterraneo: la rotta migratoria più pericolosa ma anche la più battuta. Confrontando i dati, degli ultimi due anni è subito evidente come l’anno in corso si stia dimostrando ancora più drammatico del 2015: si stimano mille morti in più nell’arco degli stessi mesi presi in considerazione. Il numero di persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo è sei volte maggiore rispetto al secondo percorso più pericoloso, il Golfo del Bengala. Da inzio 2016 sono 2900 morti (dati aggiornati a metà luglio).
L’Organizzazione internazionale per le migrazioni si è formata dopo la seconda guerra mondiale.Si tratta di un organismo intergovernativo finanziati da 157 paesi diversi. La Grecia e l’Italia hanno ricevuto il più alto numero di arrivi nella zona, secondo l’Oim, con 234.778 persone che raggiungono la Grecia e 114.276 l’Italia. La stragrande maggioranza degli immigrati provengono dalla Siria. La ricerca alla base di questo progetto è iniziato con le tragedie ottobre 2013, quando più di 400 migranti sono morti in due naufragi nei pressi dell’isola italiana di Lampedusa. La ricerca di OIM indica l’Europa è la destinazione più pericoloso del mondo per i migranti “irregolari”, con il Mediterraneo che costano la vita a oltre 2.300 di quest’anno. In tutto il mondo, oltre 5.000 migranti hanno perso la vita nel 2014. Circa 3.270 sono noti per essere morto nei primi 8 mesi del 2015. Molti altri sono dispersi. Qui trovate la metodologia della ricerca.
Note dell’Infodata: (a) 357 deaths are not included in the monthly breakdown because the month in which the deaths occured is not specified (they are however included in the above total); 65 of these occured on the U.S. Mexico border and 292 in the Bay of Bengal. (b) Europe refers to the region generally, and not the European Union.
Ecco la loro infografica