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cronaca

L’Islam cresce più in fretta di tutte le altre religioni. In crisi i non credenti

Le proiezioni sono del Pew Research Center che per la prima volta dopo sei anni di lavoro ha elaborato una previsione sulla base sondaggi e indici relativi a fertilità, età media, mortalità e flussi migratori. Queste previsioni rivelano che i non credenti nel 2050 caleranno in termini percentuali passando dal 16 al 13% della popolazione mondiale. Popolazione che crescerà nei prossimi 35 anni del 35%, secondo Pew. In Europa i mussulmani erano meno di 30 milioni nel 1990, ma sono destinati a superare quota 58 milioni nel 2030. Lo studio di Pew Research Center mostra anche i dati per l’Italia: le stime per il periodo 2025-2030 sono di 1,8 figli per ogni donna musulmana residente nel nostro Paese contro 1,4 per le non musulmane. Un gap di 0,4 punti, appunto, che – assieme alle dinamiche migratorie – spiega perché in vent’anni i fedeli di Allah sono destinati a raddoppiare nella Penisola.
In Italia. l’Italia è tra i grandi Paesi quello in cui la popolazione musulmana aumenterà di più in termini percentuali: +102,1% in vent’anni. In pratica, passeremo dagli 1,58 milioni di immigrati del 2010 (pari al 2,6% della popolazione) ai quasi 3,1 milioni del 2030 (equivalenti al 5,4% del totale). La la nostra crescita è destinata a superare quella di Regno Unito (+94%) e Spagna (82,1%).

 

La crisi dei non credenti si spiega perché in media atei, agnostici e comunque chi non si riconosce in una religione ufficiale sono più vecchi e hanno meno figli dei credenti. Nel 2010, per fornire un numero, chi si riconosce in un credo ha in media 2,6 figli per donna rispetto agli 1,7 di chi non ha una fede.
L’altro dato interessante è la quasi parità (percentuale) che si raggiungerà nel 2050 tra cristiani (2,9 miliardi) e musulmani (2,8 miliardi). Insieme rappresenteranno il 60% della popolazione mondiale. Il sorpasso, si legge nel report, avverrà nel 2070. Le ragioni del boom demografico dell’Islam si possono individuare nel più alto tasso di fertilità a livello internazionale: 3,1 figli contro i 2,7 delle donne cristiane. Per allargare il discorso alle altre religioni (gli indu mostrano 2,3 figli per ogni donna, gli ebrei 2,3 e i non credenti 1,7. Chiaramente il presupposto dell’analisi sul dato della fertilità è che i figli di famiglie cristiane abbraccino il credo di papà e mamma. In realtà i ricercatori hanno tenuto in considerazione anche la quota di conversione per ciascuna religione. Ma per avere qualche delucidazione in più sulla metodologia cliccare qui 
Info Data pubblicato il 18 novembre 2015