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economia

Petrolio in altalena. I prezzi e le notizie del 2016


Alla vigilia di una svolta storica, l’accordo sulle limitazioni alla produzione del greggio tra Paesi Opec e non-Opec, il prezzo del petrolio continua ad andare in altalena.
È il 20 gennaio 2016 quando il prezzo cade al minimo di 27,88 dollari al barile. Record in negativo registrato quest’anno. Da quel momento, seppur con grandi incertezze, il costo del greggio torna a salire fino a raggiungere l’apice proprio in questi giorni – per la precisione il 10 ottobre – con 53,14 dollari al barile. Un aumento favorito dall’apertura della Russia a una possibile collaborazione con l’Opec.
Questo episodio conferma l’estrema dipendenza del costo al barile dalle vicende internazionali. Già il 16 febbraio, per cercare di stabilizzare il prezzo in caduta libera, Arabia Saudita e Russia avevano proposto di congelare la produzione petrolifera ai livelli di gennaio. Ma l’Iran si era dichiarato contrario.
Successivamente (il 17 aprile) al vertice di Doha, era stata l’Arabia a frenare sui tagli. E ancora una volta l’idea del congelamento era fallita. Il 2 giugno un nuovo incontro, questa volta a Vienna, si era concluso senza risultati.
La svolta era arrivata il 29 settembre quando era stato raggiunto l’accordo tra i paesi Opec per un taglio alla produzione da finalizzare a novembre.
Oggi (12 ottobre) l’unanimità sembra vicina. Restano da raccogliere i consensi dei Paesi non-Opec e da decidere l’entità dei tagli per ciascun produttore.

Articolo a pagina 8 del Sole 24 Ore del 12 ottobre 2016