A oggi sono 943 i centri commerciali aperti in Italia, un numero che raccoglie al proprio interno eccellenze del settore, al passo con i tempi e in grado di modificarsi continuamente per rispettare le esigenze della clientela, e centri minori che a causa della gestione poco oculata o di un bacino di utenza poco ricettivo sono destinati alla chiusura.
Secondo un’analisi della società di consulenza Reno il centro commerciale è il canale retail pianificato più capillarmente distribuito in Italia con un centro ogni 64.000 abitanti (un centro ogni 320 kmq). Dopo alcuni anni di frenata, per via della crisi economica e immobiliare, si è tornati ad aprire centri commerciali, in maniera meno massiccia che in passato e con più attenzione alla qualità. I nuovi sviluppi puntano su nuove idee, come Scalo Milano in apertura a fine ottobre 2016 che avrà un’ampia parte dedicata al design, nuovi marchi (si veda l’arrivo di Primark a Il Centro di Arese) e cercano di arrivare sul mercato con format che possano durare nel tempo. Sono 19 le nuove aperture nel periodo 2014-2016.
E gli investitori internazionali che nel 2016 sono tornati a considerare l’investimento in shopping center italiani, ma soprattutto sono tornati a effettuare operazioni di sviluppo (a zero durante la crisi), iniziano ad analizzare anche i “best secondary”, centri in location che non sono Roma e Milano, ma vantano fatturati elevati. E’ il caso del centro acquistato da Eurocommercial a Perugia, il centro commerciale Collestrada che vanta un fatturato al mq superiore a Milano.
Resta un dubbio: riprenderanno i consumi stagnanti per fare in modo che nuove aperture e centri commerciali riqualificati siano giustificati e siano un successo?