Proprio perché viviamo di più i sistemi sanitari devono adeguarsi e chiedere più risorse. E’ il messaggio principale che emerge dalla relazione congiunta della
Commissione europea e dell’OCSE “Health at a Glance: Europe 2016“. Il rapporto sottolinea che l’Ue ha bisogno di sistemi sanitari più accessibili:
il 27% dei pazienti si reca al Pronto Soccorso, a causa della mancanza di cure mediche di base; in media il 15% della spesa sanitaria è pagato direttamente dai pazienti, con grandi disparità tra i diversi Paesi. Non solo: un europeo povero ha dieci volte più probabilità, rispetto ad un europeo benestante, di avere problemi nell’ottenere cure mediche appropriate, per ragioni finanziarie.
L’aspettativa di vita ormai supera gli 80 anni nella maggior parte dei Paesi Ue, ma questo non vuol dire che gli europei stiano meglio. Nell’Ue 50 mln di persone soffrono di malattie croniche e 550mila persone in età lavorativa muoiono ogni anno, per malattie potenzialmente evitabili, cosa che ha un costo stimato di 115 mld di euro per le economie europee. Più europei sono obesi (il 16% degli adulti, contro l’11% nel 2000) e uno su cinque fuma.
mostra Per quanto riguarda le risorse che lo Stato impiega nella sanità, il rapporto registra una crescita lenta della spesa sanitaria in molti paesi dell’UE nel 2015, che rappresentano complessivamente il 9,9% del Pil dell’UE. Germania, Svezia e Francia investono circa l’11% del PIL per l’assistenza sanitaria, seguita dai Paesi Bassi e la Danimarca (al 10,8% e 10,6%, rispettivamente). I paesi della parte orientale dell’UE tendono a spendere molto meno, con quote che vanno dal 5% al 6% del Pil. In tutti i paesi, la quota di spesa sanitaria del PIL dovrebbe aumentare nei prossimi anni a causa principalmente all’invecchiamento della popolazione e la diffusione di nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche.
L’invecchiamento della popolazione, insieme ai crescenti tassi di malati cronici e alle ristrettezze di bilancio, richiederanno cambiamenti, secondo il rapporto, nel modo in cui vengono erogate le cure: bisognerà sviluppare l’assistenza sanitaria a distanza, ridurre la permanenza in ospedale organizzando meglio i servizi, spendere in modo accorto per i farmaci, anche sfruttando appieno la possibilità di ricorrere ai generici.