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economia

Stati Uniti, creati in gennaio 227mila posti di lavoro

Il mercato del lavoro americano, nel confuso mese del passaggio di poteri alla Casa Bianca da Barack Obama a Donald Trump, ha tenuto alta la fiaccola dell’espansione. L’economia in gennaio ha creato 227mila nuovi impieghi, nettamente più dei 180mila previsti. E se la disoccupazione è lievitata al 4,8% dal 4,7%, è stato perché un maggior numero di persone – quasi 600mila – ha deciso di cercare un’assunzione, gonfiando i ranghi della forza lavoro.
I dati hanno sostenuto i mercati azionari grazie a una combinazione di ottimismo sulla crescita e debolezza dei salari. I compensi orari sono saliti di un impercettibile 0,1% in gennaio contro lo 0,3% atteso e del 2,5% in un anno, l’andamento più debole da agosto. Un recente segno di frenata era già arrivato dal costo del lavoro del quarto trimestre 2016, aumentato dello 0,5%, meno dello 0,6% dei precedenti tre trimestri. L’indice Dow Jones è volato nuovamente sopra quota ventimila punti, spinto anzitutto dai titoli finanziari che da Trump ieri hanno anche ricevuto in “regalo” deregulation e tagli della riforma Dodd Frank. Il dollaro, invece, ha perso quota – lo 0,1% contro un paniere di sei divise, lo 0,2% contro l’euro a 1,07 – dopo aver archiviato a gennaio la maggior flessione mensile da 30 anni in reazione alle incertezze sulla politica valutaria e commerciale di Trump.

Articolo sul Sole 24 Ore 4 febbraio 2017