Nel corso del quarto trimestre del 2016, chiusosi a dicembre, il prodotto interno lordo (Pil) italiano è cresciuto dello 0.2%, con un lieve rallentamento rispetto al semestre precedente. Rapportando i dati al quarto trimestre dello scorso anno, la crescita è dell’1,1%. Il 2016 si chiude con un aumento del Pil, corretto per gli effetti di calendario (ci sono stati due giorni lavorativi in meno nel 2016 rispetto al 2015), dell’1,0% (0,9% secondo l’Ocse).
I dati europei
Nel quarto trimestre del 2016 nella zona euro il Pil è cresciuto dello 0,4%, mentre nella EU28 fa registrare uno 0,5% rispetto al precedente trimestre. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, il PIL destagionalizzato è aumentato invece dell’1,7% nella zona euro e dell’1,8% nella EU28.
Per quanto riguarda gli altri paesi europei, nello stesso periodo, il PIL è aumentato dello 0.4% in Francia e Germania e dello 0.6% nel Regno Unito. La crescita rispetto all’anno precedente è stata dell’1.8% in Germania, 1,1% in Francia e 2,2% nel Regno Unito. La Polonia fa registrare un importante +1,7% rispetto al precedente trimestre e una crescita del 3.1% rispetto al quarto trimestre del 2015.
I dati trimestre per trimestre
Analizzando i dati degli ultimi tre anni, l’Italia ha fatto registrare una lenta crescita a partire dal 2015, dopo un 2014 segnato da 3 trimestri da 0% di crescita. Non si segnalano però percentuali negative, comparse una tantum in economie dalla crescita maggiore, come Germania e Francia.
Rimane in recessione la Grecia, che dopo due anni segnati da percentuali negative era tornata a crescere nel corso del 2016. Il quarto trimestre dell’anno ha fatto però registrare un’inattesa contrazione, dopo lo 0,9% del terzo trimestre.
Interessante il dato irlandese del 2015. Un sorprendente +20,4% nel primo trimestre, dovuto però a fattori una tantum, che non riflettono i cambiamenti dell’economia reale. Apple, ad esempio, ha trasferito una parte sostanziale del proprio patrimonio di proprietà intellettuale proprio in Irlanda.