Le tecnologie e i servizi 5G, le app con la realtà aumentata, la nuova generazione di smartphone, il tutto condito dall’avanzata dell’intelligenza artificiale e delle chatbot nel campo del digital marketing e delle piattaforme di customer care. E’ l’ennesima conferma che il “mobile” è una delle industrie che non conoscono crisi e che, soprattutto, promette di non rallentare la corsa in avanti dell’innovazione tecnologica. Il mobile, inoltre, è anche un ecosistema che vale, e molto: il giro d’affari di questo settore, lo dicono le proiezioni più recenti della Gsm Association (l’Associazione che riunisce i principali operatori a livello mondiale), è destinato a superare quota 1.100 miliardi di dollari entro il 2020. Oggi siamo nell’ordine dei 1.050 miliardi. I ritmi di crescita previsti per i prossimi anni di questo mercato sono dunque molto rallentati rispetto al recente passato (parliamo del 3% per i Paesi in via di sviluppo e dell’1,3% per quelli sviluppati) ma è innegabile che di spazio vitale per emergere ne sia rimasto ancora. Soprattutto per quelle realtà, startup in primis, che sapranno monetizzare e sfruttare al massimo le rispettive capacità di utilizzare i dati.
Basti pensare infatti che gli abbonati mobili (persone fisiche e non Sim) saliranno entro i prossimi tre anni a quota 5,7 miliardi, rispetto ai 4,8 miliardi del 2016. E che l’82% di questo sconfinato esercito di utenti utilizzerà Internet in mobilità, direttamente dal proprio telefonino, macinando quantità impressionanti di dati. I mercati emergenti, che contribuiranno con un miliardo di nuovi soggetti ad incrementare la popolazione dei mobile surfer, sono la terra promessa di vecchi e nuovi player.