La buona notizia è che il 2016 ha visto riprendere, dopo alcuni anni di stasi, la tendenza verso il calo del numero di morti sulle strade europee. La cattiva è che l’obiettivo che la Commissione europea ha fissato per il 2020, ovvero un “taglio” delle vittime degli incidenti stradali del 50% rispetto al 2010, è ancora lontano da raggiungere. Tanto che assume sempre di più i contorni di un miraggio.
Nonostante questo, però, a Bruxelles si respira ottimismo. I dati diffusi in occasione del vertice dei ministri dei Trasporti in programma nei giorni scorsi a Malta dicono infatti che «le strade europee restano le più sicure del mondo», come si legge in una nota. Se infatti nel 2016 l’Unione ha pianto in media «50 vittime della strada per ogni milione di abitanti», a livello globale si è arrivati a 174. Non solo. Dopo anni di stasi, il conto dei decessi dovuti a sinistri ha ricominciato a scendere. In termini assoluti si è passati dai 26.100 del 2015 ai 25.500 dello scorso anno. In percentuale si tratta di un calo del 2%. «Ogni vita salvata è importante», sottolineano da Bruxelles, ammettendo come raggiungere l’obiettivo di dimezzare le vittime del 2010 entro i prossimi quattro anni sia ormai «una sfida estremamente complessa».
Certo, seguissero tutti l’esempio del Portogallo, sarebbe tutto molto più semplice. Già, perché è sull’estrema costa occidentale del Vecchio Continente che la riduzione delle vittime della strada è stata più significativa, almeno in percentuale. In generale, la situazione è questa:
Con la sola eccezione di Malta e dell’Olanda, tutti i Paesi europei hanno visto una riduzione delle vittime della strada. A livello generale, il calo medio è stato del 19%. Il risultato migliore, come detto, lo hanno ottenuto i portoghesi, che negli ultimi sei anni hanno registrato un calo dei morti per incidente del 40%. Molto bene anche Lituania (-37%) e Grecia (-35%). E l’Italia? Il nostro Paese non ha ottenuto contrazioni di questi livelli, ma ha comunque ridotto di un quinto le vittime dei sinistri stradali.
Lasciando da parte le percentuali, i numeri dicono che nel 2016 in Italia sono morte 54 persone ogni milione di abitanti a causa di un incidente. Un dato leggermente superiore alla media europea, ma comunque in costante calo rispetto al 2001, quando i decessi riguardavano 125 persone ogni milione di italiani. La contrazione è stata insomma significativa, per un andamento che può essere visualizzato in questa infografica:
Di default il grafico mette a confronto la situazione italiana con quella inglese, francese, tedesca e spagnola. Utilizzando il filtro in altro a destra è possibile aggiungere altri Paesi al confronto. Selezionandoli tutti si visualizza quanto si sia ridotta la pericolosità delle strade europee. Con quelle bulgare che nel 2016 sono state le più insicure, facendo registrare 99 vittime per ogni milione di abitanti. Se si pensa che nel 1991 la situazione peggiore la si registrava in Lituania con 375 decessi ogni milione di persone, si capisce quanto sia migliorata la sicurezza delle strade, e delle auto, in Europa.
Ma anche restringendo il confronto ai Paesi selezionati da Infodata si percepisce la riduzione delle vittime della strada. Un calo costante e significativo, ma come detto ancora insufficiente perché l’Europa riesca a centrare gli obiettivi fissati dalla Commissione per il 2020.