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tecnologia

Nel mondo 2700 portali Open Data. La rimonta dell’Italia

Continuano a crescere le iniziative open data in Italia. Tanto che nell’ultima rilevazione del Portale Europeo dei dati, l’Open Data Maturity, il nostro paese ha registrato un bel salto in avanti.

Nella rilevazione 2017, che abbraccia il periodo luglio 2016 – giugno 2017, l’Italia risulta nei primi posti tra i 32 paesi monitorati. L’Open Data Maturity Report raggruppa i Paesi analizzati in quattro diversi cluster.

Nel 2017 l’Italia si è posizionata tra i Trendsetters, come si può vedere nella grafica, mentre lo scorso anno figurava tra i followers. Cosa significa per il mondo open data italiano? L’Italia è, secondo la rilevazione, tra i paesi che sono stati in grado di implementare una politica di open data avanzata e ben coordinata tra tutti gli attori che operano sul territorio nazionale e che dispongono di un portale nazionale dei dati aperti con funzionalità avanzate. Prova ne è che anche il data journalism in Italia è diventato una piccola ma importante realtà. Di dati e giornalisti si parlerà il 24 settembre a Firenze al convegno dal titolo “Data Journalism” come cambia il mestiere del giornalista con i dati aperti con il vicedirettore del Sole 24 Ore Roberto Bernabò.

Sebbene le iniziative di open data italiane e il numero di dataset rilasciati non siano ancora paragonabili a contesti più maturi come quello statunitense o britannico, il movimento italiano sta lentamente crescendo. Il tutto nonostante la tardiva nascita di un Foia italiano (Freedom of Information Act, una norma che permette ai cittadini di effettuare una richiesta per accedere ai dati della Pubblica Amministrazione.) avvenuta solamente a fine 2016.

Cosa sono gli Open Data e dove trovarli?

Rispondiamo alla prima domanda. Le caratteristiche degli open data sono principalmente 3: disponibilità e accesso; riutilizzo e redistribuzione; partecipazione universale. I dati devono essere rilasciati a un costo non superiore a quello sostenuto per la riproduzione e devono essere disponibili in un formato modificabile. L’idea di dato aperto si accompagna anche alla possibilità da parte degli gli utenti di poterli facilmente riutilizzare e combinare con altri dataset. Tutti devono essere in grado di poter utilizzare i dati.

Per rispondere alla seconda domanda noi di InfoData abbiamo raccolto una lista di oltre 2700 portali Open Data, basandoci sulle informazioni raccolte su opendatainception.io. Esistono così tanti portali di dati aperti in rete? Ebbene sì, anche se non quanti ne vorremmo. L’elenco, seppur incompleto, rappresenta abbastanza bene la distribuzione mondiale. Per visualizzarli abbiamo scelto di utilizzare una grafica interattiva. Cliccando sulla mappa è possibile scendere nel dettaglio fino al singolo paese, scoprendo i link per poter arrivare ai tanti portali raccolti.

L’Italia? Tra i presenti in lista il portale di riferimento per la comunità open data italiana è dati.gov.it. Il sito è stato realizzato direttamente da Agid (Agenzia per l’Italia digitale) per conto del Governo ed è possibile trovare i dataset rilasciati dalla Pubblica Amministrazione. Nella sezione dedicata ai dati sono presenti 18246 database che possono essere scaricati gratuitamente. Il nostro paese, seppur lontano da Stati Uniti e gran Bretagna, presenta in questa lista ben 56 portali. Un numero superiore a paesi come Germania e Olanda.