Se il nostro paese non lo fa, ci pensa il mondo a valorizzare, nel vero senso della parola, il biotech italiano. «Imprese che hanno raccolto 20, 30 milioni di capitale quando sono state fondate, qualche anno fa, sono poi state vendute a 4-500 milioni. Non solo per la bontà della ricerca, ma anche per la capacità dei manager di trasformare la ricerca in impresa. E impresa di valore». Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotech, racconta con orgoglio il biotech da questa angolatura.
Quando si parla di biotech in Italia si parla di 422 imprese censite nel report 2013, con un fatturato intorno ai 7,2 miliardi. Gli investimenti nella ricerca sono di circa 2 miliardi, ancora non abbastanza per trasformare la ricerca in brevetti e impresa. Nel mondo anglosassone la finanza investe capitali importanti in questo settore, mentre in Italia attrarre capitale è ancora molto difficile.
Tratto da Il Sole 24 Ore, martedì 05 agosto 2014 p.5