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economia

Il valore del commercio internazionale nel 2013

Come la Fondazione Edison illustrerà nell’imminente summit dell’Aspen Institute Italia di Torino su “Manifatturiero e società nel XXI secolo”, esistono indicatori di competitività dei sistemi industriali molto più sofisticati, autorevoli e aderenti alla realtà che l’Ue dovrebbe utilizzare. Innanzitutto, c’è il Competitive industrial performance index dell’Unido che, rispetto al Wef, posiziona nella classifica mondiale la Germania prima e non quinta, l’Italia nona e non quarantanovesima, la Francia undicesima e non ventitreesima.

Secondo le graduatorie di competitività dell’International Trade Centre la Germania nel 2013 è risultata prima nel commercio internazionale in ben otto settori. Ma l’Italia viene subito dopo, collezionando tre primi posti
nei settori del tessile, delle calzature e dell’abbigliamento, e cinque secondi posti nel settore dei manufatti di base tra cui metalli e ceramiche, meccanica non elettronica, apparecchi elettrici, mezzi di trasporto e manufatti diversi tra cui articoli in plastica e occhiali.

Tratto da Il Sole 24 Ore, venerdì 14 novembre 2014 p.10