Il bilancio previsionale del Quirinale è online, su iniziativa del Presidente della Repubblica, dal 2013. Se è vero che la spesa è diminuita nel corso degli ultimi due anni, è anche vero che il documento è trasparente solo in parte. L’accorpamento delle voci di costo non permette di evincere dati essenziali quali, ad esempio, le retribuzioni degli alti funzionari rapportate a quelle del Presidente. Ciò non di meno non è dato sapere se viene rispettato il “parametro Renzi” che stabilisce il tetto massimo delle retribuzioni lorde, nessuna delle quali può superare i 238mila euro annui percepiti dal Presidente della Repubblica.
Le entrate
Stabile da un quinquennio il contributo versato dallo Stato al Quirinale, ossia 228,5 milioni di euro, tenendo conto del mezzo milione riservato alla residenza di Castelporziano, consumati in ragione del 14% per lo smaltimento dei rifiuti.
Le uscite
Scendono i costi del personale e restano stabili i costi di gestione, anche se la fumosità dei “conti calderone” non aiuta a comprendere come si possano spendere un milione di euro per “hardware e software” o i 2,6 milioni citati alla voce “immobili e impianti”. Riassumere più voci di costo in conti generici ha il pregio di facilitare la presentazione dei numeri ma toglie smalto alla trasparenza.
Tutti gli uomini del Presidente
Da 2181 dipendenti a 1720, un taglio importante ma può trarre in inganno. La più grande diminuzione riguarda l’impiego di forze dell’ordine – remunerate in gran parte dallo Stato e passate da 1255 a 819 unità – i dipendenti di Palazzo sono diminuiti di 24 unità e di una sola gli uomini dello staff presidenziale. In compenso sono lievitati gli stipendi medi.
Testo di Giuditta Mosca. Dataviz di Mosca-Gianotti
