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finanza

Sondaggio: sei operatori su dieci vedono la Borsa in rialzo a fine anno

Gli operatori scommettono sempre di più sulla Borsa: a gennaio la quota di chi punta su un ulteriore rialzo dei corsi azionari è salita ai massimi da sette mesi, al 61% dal 42% di dicembre. È quanto emerge dal sondaggio che Assiom Forex ha effettuato tra i soci, in collaborazione con ‘Il Sole 24 Ore Radiocor’. Contemporaneamente è scesa al 23% dal 27% la quota di chi scommette sulla stabilità, mentre ormai quasi nessuno intravede un calo. Le previsioni ottimistiche per i prossimi sei mesi sono state per altro corroborate dalla decisione della Bce di adottare il ‘quantitative easing’, decisione largamente attesa. Insomma, dopo avere visto che a Francoforte è andato tutto come previsto, i mercati aspettano ora il contributo della politica per guadagnare stabilità.

Tale ottimismo, secondo il presidente di Assiom Forex, Giuseppe Attanà, “evidenzia da un lato la correttezza delle aspettative circa l’operato della Bce e, dall’altro, fa anche intuire quanto avrebbe potuto essere negativo l’impatto nel caso in cui l’Eurotower avesse deluso tali aspettative”. Comunque dietro la fiducia ci sono altri fattori: dalla competitività dell’euro al crollo dei corsi petroliferi e anche, sottolinea, Attanà, “il bassissimo livello dei rendimenti presenti sui mercati obbligazionari che, con tutta probabilità, è destinato a fornire una spinta ‘tecnica’ a favore dell’azionario” nei prossimi mesi. L’euro continuerà nei prossimi mesi a puntare al ribasso. Lo stima sempre un’ampia maggioranza degli operatori che, seppur in lieve calo su dicembre (al 61% dal 62%), è stabile sopra la soglia del 50% dallo scorso aprile.

Gli esperti tuttavia sostengono che sarà difficile assistere a una svalutazione dell’euro su ritmi così sostenuti come visto di recente. Per quanto riguarda lo spread Bund/Btp, a gennaio c’è stato un cambio significativo delle attese: spicca il 52% (erano al 38%) stima che il differenziale possa calare a 100-125 pt, mentre lievitano al 10% (dal 6%) i super-ottimisti, quelli che lo vedono sotto 100 bp. Alla domanda su quali siano i fattori di maggiore rilevanza per garantire la ripresa economica italiana, alla quale saranno legate le evoluzioni dei mercati, quasi il 50% delle risposte è stata ‘la realizzazione delle riforme’, mentre solo il 20% ritiene che il principale fattore possa essere la debolezza dell’euro e il 18% per le azioni della Bce.  

Testo  Radiocor – Il Sole 24 Ore