Mentre la riforma del catasto si avvicina al primo via libera in Consiglio dei ministri – atteso per venerdì prossimo – molti proprietari di casa cominciano a farsi le domande più importanti: quanto varrà la mia abitazione dopo la riforma? Quanto pagherò di imposte? Rispondere con precisione oggi è impossibile. Ma si può già delineare il “metodo” che sarà seguito per passare dalle attuali rendite catastali – che fotografano il mercato immobiliare del biennio 1988-89 – ai nuovi valori patrimoniali, che saranno basati sul triennio 2012-14.
L’immagine si riferisce ad un range di variabilità dei valori patrimoniali del nuovo catasto, partendo da un alloggio-tipo di circa 90 metri quadrati e 5 vani catastali, nella zona centrale o semicentrale di alcune grandi città italiane. Attualmente a Milano, ad esempio, tale alloggio può avere un valore catastale minimo ai fini Imu che parte da 52mila euro (categoria catastale A/4 o A/5) ed un valore massimo di 403mila (categoria catastale A/2 o A/1). Con i nuovi valori patrimoniali quello stesso alloggio potrebbe collocarsi tra i 108mila e i 414mila euro.
Da Il Sole 24 ORE del 16 febbraio 2015, pagina 2.