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finanza

Debito pubblico: previste emissioni di titoli a 30 anni per aumentarne la durata

I titoli di Stato non temono il ripetersi di un rischio Grecia. Tornano a crescere le emissioni a lungo periodo anche nei Paesi «Pigs» dopo la lunga crisi dello spread.
In soldoni, cosa sta cercando di fare la Grecia? Comprare tempo e allungare la scadenza del debito. Sebbene la situazione di Atene dal punto di vista della reputazione sui mercati finanziari sia critica, anche altri Stati dell’Eurozona e di altri continenti (come Usa e Giappone) che ormeggiano in acque molto più tranquille hanno in testa, per questo 2015, lo stesso obiettivo: allungare la vita media del debito.

Il grafico mostra la situazione del debito pubblico nel mondo e si nota come la crisi si sia fatta sentire soprattutto in Italia (prima in classifica nel rapporto debito-Pil tra gli Stati europei) Spagna e Francia, dove la durata media del debito si è accorciata, essendo aumentate le emissioni a breve: Italia e Spagna hanno perso quasi un anno, essendo scesa la durata del debito da 7,2 a 6,3 anni per la prima e da 6,6 a 5,7 anni per la seconda. La Germania, in controtendenza, è riuscita ad aumentare la durata del suo debito da 5,9 a 6,5 anni.
Dai grafici si nota come la durata del debito si sia allungata nei Paesi che hanno fatto uso del quantitave easing: Usa, Giappone e Regno Unito hanno approfittato della copertura delle banche centrali per aumentare le emissioni a lungo termine.
Dunque, il qe previsto dalla Bce dovrebbe avere gli stessi effetti positivi anche nell’Eurozona, come mostrano i dati sulle emissioni italiane, secondo cui si stimano delle diminuzioni dei titoli a 3 e 5 anni ed un aumento di quelli a 10, 15 e 30.

Da Il Sole 24 ORE del 22 febbraio 2015, pagina 4.