«Il dato sul fatturato 2014 dell’industria italiana del tessile-moda nel complesso è positivo e lo stesso vale per l’andamento della filiera, che è cresciuta in ogni sua parte. Purtroppo però la ragione è unicamente la crescita dell’export, mentre i consumi interni continuano a calare (-4%), anche se in misura minore rispetto al 2013, e l’occupazione continua a contrarsi». Claudio Marenzi, presidente di Sistema moda Italia (Smi), riassume così il quadro dell’anno passato e – sulla base delle stime fatte con l’università Liuc – anticipa che nel primo semestre 2015 lo scenario dovrebbe essere simile.
Rispetto al 2014 il fatturato del settore tessile-moda dovrebbe aumentare, in generale, del 2,8% durante il primo semestre di quest’anno, soprattutto grazie alla crescita dell’ export (3,3%).
Le esportazioni internazionali del made in Italy trovano spazio soprattutto in Cina, che nel 2014 ha acquistato prodotti di moda donna per 200 milioni di euro (+33,9% rispetto all’anno precedente) e a Hong Kong (452 milioni e un aumento del 17,9%). Dati positivi vengono anche dall’export verso Regno Unito, Usa, Paesi Bassi e Corea del Sud, mentre in Russia si è verificato un calo drastico delle vendite di articoli di moda femminile del 12,5%.
Da Il Sole 24 ORE del 6 Marzo 2015.
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