I primi 20 player dell’e-commerce italiano (ad esempio amazon, ebay, expedia e groupon), da sole generano più di metà dell’intera crescita, grazie ad un aumento del 22% rispetto al 2013 (superiore alla media del mercato). Le dot com nel 2014 arrivano a pesare il 54% delle vendite. In Italia, le startup operanti in ambito e-commerce b2c che hanno ricevuto finanziamenti da investitori istituzionali negli ultimi due anni sono 54.
Tuttavia, come ha detto tempo fa Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), “l’e-commerce spinge l’economia, ma il web rischia di diventare un Far West”, facendo riferimento ai pregi e i difetti del commercio virtuale e le insidie nascoste dietro agli acquisti online.
Ecco tutti i numeri e i dati del commercio elettronico: dal valore delle frodi in internet – aumentato di quasi 4 milioni dal 2012 al 2014 -, alle percentuali di beni digitali e fisici acquistati in Italia nel 2014, al confronto col resto del mondo. Nonostante la crescita dell’e-commerce italiano, il Paese dimostra di essere ancora indietro rispetto agli standard europei e globali.
Da Il Sole 24 ORE dell’8 Marzo 2015, pagine 10 e 11.
Scopri quanto vale l’economia digitale in Italia.