Non arriverà prima del 2016 il nuovo piano nazionale contro il dissesto idrogeologico per cui le Regioni hanno avanzato richieste di finanziamento per oltre 21 miliardi, a fronte di risorse annunciate in 7 miliardi dal Governo.
I ritardi nella progettazione degli interventi segnalati dagli enti locali (solo il 4,9% è un progetto esecutivo), la necessità di attendere il riparto del Fondo sviluppo e coesione (che non arriverà prima di un paio di mesi) insieme all’intenzione di stilare una graduatoria delle opere da finanziare non legata semplicemente alla cantierabilità degli interventi hanno imposto un aggiornamento del cronoprogramma.
Solo il 4,9% degli interventi per la difesa del suolo sono esecutivi, cioè progetti che possono andare subito in gara, per un importo totale di circa un miliardo, mentre il restante 95% dei lavori per la messa in sicurezza (21 miliardi di euro) è fermo allo stadio preliminare. Preoccupa soprattutto la situazione di alcune Regioni: in Puglia i progetti esecutivi sono lo 0,74% (un importo di 11,9 milioni di euro, contro un valore totale dei progetti di 1,6 miliardi), in Umbria i piani pronti sono lo 0,79% e in piemonte lo 0,82%. In Sicilia e in Campania, accanto alla massa di progetti al primo stadio – con un valore totale di 2,4 miliardi di euro per la prima e 3,4 miliardi per la seconda – si aggiunge una buona percentuale di esecutivi (14,3% e 7,49%).
Da Il Sole 24 ORE dell’11 Marzo 2015, pagina 18.
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