Dai titoli di Stato alle Borse, come una sorta di passaggio di testimone. La liquidità che la Banca centrale europea (Bce) sta pompando sui mercati a un ritmo di quasi 10 miliardi di euro a settimana si distribuisce in modo poco uniforme, ma continuo sui mercati europei. E se ieri si è visto un minimo di pausa nel processo di riduzione dei rendimenti dei bond sovrani (segno che più di un investitore, qua e là, inizia a prendere profitto e compensa gli acquisti dell’Eurotower), non altrettanto può dirsi per le Borse, che hanno tutte raggiunto nuovi massimi di periodo.
Record storico per Francoforte che ha visto il suo indice Dax chiudere a +2,2%, con un aumento del 24% da gennaio. Bene anche Piazza Affari che, col suo +0,96%, si è riportata sui livelli di 4 anni fa, con una crescita del 20,61% dall’inizio dell’anno, seguita dal listino francese (+18,45%).
Il settore che ha beneficiato maggiormente in Italia da questo scenario è quello automobilistico, con un indice P/E (29,12) cresciuto del 51,77% dall’inizio dell’anno, seguito dai beni personali e per la casa (+32%).
Da Il Sole 24 ORE del 17 marzo 2015, pagina 3.
