Le soluzioni mobili a supporto del business hanno consentito alle aziende italiane un recupero di produttività pari a circa nove miliardi di euro nel 2014. È il dato più significativo che emerge dall’ultimo Osservatorio del Politecnico di Milano che ha studiato le modalità di utilizzo di tablet e smartphone per lavorare e i benefici che questi possono generare. La sensibilità verso il tema della mobility è del resto in continua e decisa crescita, e nelle imprese più grandi e strutturate in particolare. Il livello di priorità degli investimenti che i Cio, i Chief information officer, di queste organizzazioni stanno riservando alle soluzioni mobili è infatti salito dal 37% del 2012 al 40% del 2014 ed è destinato a raggiungere il 63% nel 2016.
Sono 13 milioni i mobile workers nel nostro Paese che, scegliendo di introdurre i dispositivi mobili nelle proprie imprese, hanno recuperato 9 miliardi di euro in produttività. Gli smartphone sono gli strumenti più diffusi nelle aziende italiane: il grado di adozione è infatti del 91% e solo il 4% delle imprese non hanno interesse a inserirli nel proprio business. Seguono i tablet (introdotti per il 66%) e i terminali industriali (51%, ma il 42% delle imprese non è interessato). I dispositivi indossabili non sono ancora diffusi tra le aziende italiane: solo il 2% ha adottato i new wearable – ad esempio gli smartwatch -, il 15% potrebbe introdurli, ma l’82% non è attratto a questa tipologia di device mobili.
Da Il Sole 24 ORE del 20 marzo 2015, pagina 18.
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