Un miliardo in più. Non male, in effetti, guardando lo scatto del 7,1% per l’export extra-Ue di febbraio, miglior risultato in termini di crescita dallo scorso settembre (ecco i dati dell’export extra-Eu di novembre). Entusiasmo che tuttavia si raffredda guardando l’origine del dato, per nulla omogeneo in termini geografici, con gli Stati Uniti a determinare integralmente il guadagno grazie al maxi-dollaro e al settore marittimo.
È un quadro eterogeneo quello dell’export italiano extra europeo, che vede in primissima linea gli Stati Uniti che, con un progresso del 49,3%, hanno portato nelle casse delle aziende italiane 3,2 miliardi di euro. Altre buone notizie vengono da Turchia, una delle principali destinazioni del made in Italy (+10,7%), India (+6,4%) e Medio Oriente (+6,3%), mentre il Giappone resta stabile. A controbilanciare le crescite delle esportazioni, però, c’è il crollo del 28,5% della Russia, seguita dal -17,6% dell’America centro-meridionale, -7,7% della Cina e -7% dell’Africa settentrionale.
Da Il Sole 24 ORE del 26 marzo 2015, pagina 6.
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