Il Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, ha firmato due decreti ministeriali che modificano le black list sulla indeducibilità dei costi e sulle Controlled Foreign Companies (CFC), già emanate in attuazione rispettivamente degli articoli 110 e 167 del testo unico delle imposte sui redditi. In base a questo nuovo criterio, informa una nota, il decreto riscrive la black list sulla indeducibilità dei costi mantenendo nell’elenco 46 Paesi e giurisdizioni. Qui l’articolo sul Sole 24 Ore.com
In sostanza, sono stati cancellati dalla black list 21 Paesi e giurisdizioni con i quali è in vigore un accordo bilaterale (Convenzione contro le doppie imposizioni oppure TIEA – Tax Information Exchange Agreement) o multilaterale (Convenzione multilaterale sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale OCSE/Consiglio d’Europa) che consente lo scambio di informazioni in materia fiscale. Per la definizione della black list sulla “indeducibilità dei costi” (relativi a transazioni effettuate con giurisdizioni estere) si è tenuto conto della mancanza di un adeguato scambio di informazioni con l’Italia. È stato eliminato il criterio relativo al livello adeguato di tassazione.
Tra i 21 paesi e giurisdizioni posti ora fuori della ‘black list’ figurano: Alderney (Isole del Canale), Anguilla, ex Antille Olandesi, Aruba, Belize, Bermuda, Costarica, Emirati Arabi Uniti, Filippine, Gibilterra, Guernsey (Isole del Canale), Herm (Isole del Canale), Isola di Man, Isole Cayman, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini britanniche, Jersey (Isole del Canale), Malesia, Mauritius, Montserrat e Singapore.