Poco per volta, la verità sull’andamento del mercato del lavoro sta venendo a galla. I dati sulle assunzioni forniti qualche giorno fa dal Governo, ad esempio, subiscono qualche precisazione: non si riferivano a tutte le assunzioni perché escludono lavoro domestico e Pubblica Amministrazione (che non possono beneficiare della decontribuzione); inoltre erano provvisori, perché nel tempo i dati vengono ripuliti, depurati, rettificati. Quando poi l’Istat pubblica i dati di febbraio su occupati e disoccupati, diventa chiaro a tutti che ogni trionfalismo era ed è fuori luogo.
Nei primi due mesi dell’anno, al netto delle cessazioni, si è registrato un aumento dei contratti rispetto al 2014. Ma se si analizzano i dati nel dettaglio, si nota che l’occupazione di febbraio 2015 è diminuita rispetto al mese precedente. A febbraio, infatti, sono stati attivati 558mila contratti lavorativi, contro gli 824mila di gennaio (circa il 30% in meno). Frenano i contratti a tempo indeterminato, scesi da 165mila a 138mila, ma la decrescita riguarda tutte le tipologie contrattuali. A gennaio, poi, il saldo tra attivazioni e cessazioni è di 334mila rapporti di lavoro, saldo che resta positivo a febbraio, ma che diminuisce fino a 123mila. Spicca, infine, il dato sull’au-mento della disoccupazione che ha raggiunto il 12,7%, con un tasso percentuale nella fascia 15-24 anni (42,6%) cresciuto di 1,3 punti a febbraio rispetto a gennaio.
Da Il Sole 24 ORE del 2 aprile 2015, pagina 5.
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