Partiamo dalle buone notizie. Poco più della metà delle regioni dell’Unione europea ha registrato una diminuzione di almeno 0,5 punti percentuali nel loro tasso di disoccupazione. La variabilità, come abbiamo voluto rappresentare nella nostra mappa, resta molto alta se guardiamo all’Europa nel dettaglio regionale. I tassi più bassi si registrano nelle regioni di Praga (Repubblica Ceca) e Oberbayern in Germania (entrambi 2,5%), seguita da Tübingen, Oberpfalz, Bassa Baviera e Unterfranken (tutti situati in Germania e tutto sotto il 3,0%). All’estremità opposta della scala, i tassi più alti di disoccupazione si registrano in cinque regioni spagnole: Andalucía (34.8%), Canarias (32.4%), Ceuta (31.9%), Extremadura (29.8%) e Castilla-la Mancha (29.0%).
Ma in Italia? Qui da noi ci sono ben quattro regioni – Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – in cui il tasso di disoccupazione supera di più del doppio la media dell’Unione europea, pari al 10,1 per cento sul 2014. I dati sono di Eurostat, secondo i quli ben 29 regioni hanno un tasso di almeno il 20,2%, il doppio di quello dell’Ue: tredici regioni della Spagna, dodici in Grecia e, come abbiamo visto, quattro in Italia.
Disoccupazione dei più giovani. Calabria e Puglia compaiono in un’altra “lista nera”. Quella con i maggiori tassi di “disoccupazione giovanile”. La Calabria si vede piazzata al settimo posto con il 59,7 per cento, la Puglia al nono con il 57,4 per cento a fronte di una media europea del 21,9 per cento di disoccupazione nella fascia 15-24 anni. Maglia nera l’Epiro, in Grecia, con un 69,8 per cento di giovani disoccupati.
I più virtuosi. Ventitre regioni in Germania, sedici nel Regno Unito, sei in Austria, tre in Belgio e la Romania e uno ciascuno in Repubblica Ceca, Italia e Ungheria hanno un tasso di disoccupazione che non supera il 5%.