Prima il pacchetto-fallimentare, che è definito nelle sue linee fondamentali e aspetta solo il via libera del ministero della Giustizia sugli aspetti che lo riguardano. Poi l’allineamento con il resto d’Europa sulla deducibilità delle perdite sui crediti. Infine ma non ultima, la tanto agognata bad bank, sempre che si trovi il modo di congegnarla senza che la Commissione europea la consideri aiuto di Stato (obbligando chi ne fa uso a passare per banca in fase di restrutturazione, con tutto ciò che ne consegue in tema di compliace).
Il piano del Governo in materia di non performing loans è pronto. E secondo quanto emerge da fonti bancarie, ormai sarebbe solo questione di giorni: anzi, è possibile che in settimana veda la luce nella sua prima parte, che è quella legata al recupero dei crediti.
Il grafico mostra la crescita delle sofferenze bancarie, sia lorde che nette. Queste ultime sono passate da 64.196 milioni di euro del marzo 2013 a 80.912 dello stesso mese di quest’anno. Parimenti la percentuale di queste sugli impieghi è cresciuta nel medesimo periodo dal 3.36% al 4.42%.
Tratto da Il Sole 24 ORE – Finanza & Mercati del 19 maggio 2015, pagine 27 e 29.