Le dinamiche del mercato del lavoro stanno cambiando. Ci sono trasformazioni di rapporti precari e autonomi in contratti stabili (ad aprile le comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro hanno evidenziato una conversione a tempo indeterminato di 35.883 rapporti a termine – erano 19.144 nello stesso periodo 2014). C’è un utilizzo che si mantiene sostenuto dei contratti a tempo determinato (il saldo tra attivazioni e cessazioni ad aprile è stato positivo di 147.125 unità), trainato soprattutto dal settore terziario (si inizia a programmare, e quindi ad assumere personale, in vista dell’imminente stagione estiva). Il settore manifatturiero, che è stato il più colpito in questi anni di forte crisi dalla contrazione della produzione, sta reagendo. Da gennaio ad aprile, ci dice l’Inps, le ore di cassa integrazione autorizzate sono diminuite del 34,3% nel confronto tendenziale, e sono scese a doppia cifra sia la Cigo (per crisi temporanee) sia la Cig straordinaria (per difficoltà più strutturali).
Nel 2015, per il contratto a tempo indeterminato le attivazioni sono superiori alle cessazioni di 48.536 unità; il medesimo dato relativo al 2014 è invece a favore delle uscite, superiori agli ingressi di 6.017 unità. Sono invece in netto calo le ore di cassa integrazione autorizzate, in particolare per l’artigianato (-83%) e per il commercio (-62,35%). Resta sostenuto l’utilizzo di contratti a tempo determinato (+147.125).
Tratto da Il Sole 24 ORE del 04/06/2015, pagina 5