Non smettono di crescere i crediti deteriorati, che aumentano del 5,5% ripetto al 2013. La somma degli incagli, delle sofferenze, dei crediti ristrutturati e dei crediti scaduti supera in totale i 133 miliardi, 30 dei quali non coperti da alcuna garanzia. Le sole sofferenze, ovvero i crediti inesigibili, che dovranno essere molto probabilmente svalutati nei bilanci futuri, ammontano a 57 miliardi. L’incognita maggiore è però costituita dagli incagli, cioè i 58 miliardi di crediti congelati per temporanee difficoltà finanziarie dei creditori. Il problema sarà il modo in cui questi creditori usciranno dalla crisi: in che misura gli incagli si trasformeranno in sofferenze. Non è questione di poco conto, perché un aumento dei crediti inesigibili avrebbe inevitabili ripercussioni sulle perdite su crediti.
Salgono a 133,6 miliardi i crediti deteriorati delle top banche nel 2014. Tra il 2008 e il 2014 le maggiori perdite sui crediti sono state subite da Unicredit (51,9 miliardi) e Intesa San Paolo (27,6 miliardi)
Tratto da Il Sole 24 ORE del 09/06/2015, pagina 33