L’industria alimentare si candida a locomotiva della ripresa economica italiana promettendo 100mila nuovi posti di lavoro entro un quinquennio e un export in crescita del 50% a 50 miliardi. Una promessa vana? No, perchè dall’inizio della crisi «la produzione dell’industria alimentare – ha spiegato ieri il presidente Luigi Scordamaglia, all’assemblea annuale di Federalimentare convocata a Expo sul tema “Uniti si vince” – ha dato grande prova di solidità: dal 2007 ha perso solo 3 punti percentuali, a fronte dei 24 lasciati sul campo dall’industria nel suo complesso. Mentre l’export è balzato del 49,5%, contro il +9,9% di tutto il manifatturiero. Anche sul fronte occupazionale abbiamo fatto meglio: abbiamo perso appena 20mila posti di lavoro a fronte di circa un milione dell’industria».
Ad oggi sono 385.000 gli impiegati nel settore alimentare ma si prevede un aumento di 100.000 unità nei prossimi 5 anni. Quello dell’alimentare è un settore che sta dando segnali di crescita, in particolare nelle esportazioni che hanno segnato un +3,5% nel 2014 e per le quali si prevede un aumento del 5,7% nel 2015
Tratto da Il Sole 24ORE del 11/06/2015, pagina 14