Si è avviata ufficialmente a Chicago l’operazione di rilancio commerciale del vero made in Italy alimentare negli Stati Uniti. Una sessantina di aziende italiane saranno presenti, fino all’11 giugno, all’Fmi Connect, una fiera molto focalizzata sul retail, sotto un segno distintivo unico e, in ottobre, partirà un piano di comunicazione milionario sui media americani finanziato dal governo italiano. Si tratta, sostanzialmente, di trovare delle piattaforme distributive commerciali per le nostre imprese di marca (non serve avere i prodotti migliori del mondo se non hai le catene commerciali che li offrono) e nel, contempo, di riaffermare l’unicità delle produzioni realmente made in Italy. L’obiettivo strategico è raggiungere il traguardo dei 50 miliardi di export nel 2020.
Nonostante negli Stati Uniti siano ampiamente diffusi i prodotti italiani contraffatti, nel primo bimestre 2015 la bilancia commerciale italo-americana ha segnato un saldo positivo di 283 milioni di euro. Elevati i valori dell’export di vini e liquori (212,5 milioni di euro) e di oli (76 milioni di euro).
Tratto da Il Sole 24 ORE del 10/06/2015, pagina 21