Nel primo trimestre del 2015 recita l’Istat, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri sono in aumento sia per le regioni nord-orientali (+2,9%) sia per quelle meridionali e insulari (+2,5%). Un piccolo incremento si registra per le regioni dell’Italia nord-occidentale (+0,1%) mentre quelle dell’Italia centrale sono in flessione (-1,9%).
Dove si esporta di più. Tra le regioni che forniscono un contributo rilevante alla crescita tendenziale dell’export complessivo nel primo trimestre del 2015 si mettono in luce, come particolarmente dinamiche: Friuli-Venezia Giulia (+31,8%, anche per effetto delle vendite di mezzi di navigazione marittima) (qui l’analisi di Katy Mandurino), Veneto (+5,9%), Piemonte (+5,5%) ed Emilia-Romagna (+3,7%). Tra le regioni che contribuiscono invece a frenare l’espansione dell’export nazionale nel primo trimestre 2015 si segnalano Sicilia (-21,8%), Marche (-6,7%) e Puglia (-5,5%).
Cosa si esporta. L’aumento delle esportazioni di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, dal Friuli-Venezia Giulia e di autoveicoli da Piemonte, Basilicata ed Emilia-Romagna spiega oltre la metà dell’incremento dell’export nazionale nel primo trimestre del 2015. Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia e di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Lombardia, Puglia e Piemonte contribuisce a frenare l’export nazionale per un punto percentuale.
Le province virtuose. Nel primo trimestre del 2015, le province che contribuiscono in misura più marcata a sostenere le vendite nazionali sui mercati esteri sono Gorizia, Torino, Trieste, Potenza e Vicenza.Il calo delle vendite all’estero dalle province di Siracusa, Massa-Carrara, Pavia e Ascoli Piceno contribuisce a frenare la crescita dell’export nazionale.