C’è un segno più che è già tornato ad affacciarsi stabilmente tra gli indicatori dell’economia italiana ancora in cerca di una ripresa solida: è quello degli investimenti dall’estero che hanno ricominciato a salire dopo che nel 2012, l’anno dei fantasmi del default, il flusso di Ide (gli investimenti diretti esteri) si erano praticamente azzerati. L’anno scorso, secondo le prime stime, il flusso di Ide ha raggiunto i 21,9 miliardi, risalendo ancora da 17 del 2013 e dal fondo dei 0,09 del 2012. Una piccola impennata che fa ben sperare sul fatto che l’Italia stia tornando sui radar degli investitori esteri anche perché delle 291 operazioni di investimento, 101 non sono acquisizioni, ma progetti greenfield (creazione cioè di nuovi stabilimenti), quelli che danno un maggior contributo alla crescita come dimostrano gli oltre 12mila nuovi posti di lavoro creati.
Nel 2014 le operazioni di investimento diretto estero in Italia sono state 291 per un valore di 21,9 miliardi (+4,9 miliardi rispetto al 2013). La maggior parte delle imprese estere che investono in Italia proviene dall’Europa occidentale (3.378) e dal Nord America (976), mentre il settore con il maggior numero di imprese con partecipazioni estere è quello del commercio all’ingrosso
Tratto da Il Sole 24 ORE del 16/06/2015, pagina 13