Il presidente dell’Unione Petrolifera Italiana Alessandro Giolitti ha tracciato per il vecchio continente uno scenario al 2030 che vedrà i consumi stabilizzarsi con un mix diverso rispetto a quello attuale: il gas naturale diventerà la prima fonte con un peso del 26-28%, seguono le rinnovabili che continueranno il decollo raggiungendo dal 21 al 27% della copertura energetica complessiva. Il petrolio arretrerà sensibilmente, fino al 23-26% (siamo ora al 32%) rimanendo però egemone nei trasporti. Ma, paradossalmente, proprio sul petrolio, o meglio sul più corretto e più efficiente uso del petrolio, dovremo puntare per tentare di centrare gli obiettivi ambientali dell’Europa al 2050.
Nel 2012 le energie rinnovabili valevano circa il 14% della richiesta mondiale di energia ma si prevede che nel 2030 arrivino a soddisfare almeno il 22% del fabbisogno energetico mondiale, rubando terreno a petrolio e carbone. In Italia la produzione energetica delle rinnovabili è in crescita e nel 2014 ha registrato un +6,6% rispetto all’anno precedente
Tratto da Il Sole 24 ORE del 19/06/2015, pagina 17