Qualcosa è già cambiato. Il resto sta per cambiare. Gli studi di settore non sono più uno strumento di controllo. Non lo sono più dal dicembre del 2009, quando le Sezioni unite della Cassazione hanno stabilito che, da soli, non bastavano a supportare una contestazione di evasione fiscale. Ora si fa un altro passo avanti in quel percorso. Le segnalazioni di anomalia che il fisco sta inviando con i 190mila «alert» (tanto per non confonderli con gli avvisi che evocherebbero immediatamente gli accertamenti) sono un invito a mettersi in regola e a sfruttare le opportunità del nuovo ravvedimento, così come riscritto dall’ultima legge di stabilità. E un ulteriore segnale che i controlli con, o grazie a, Gerico appartengono ormai al passato, a maggior ragione dopo la spinta al regime premiale (che però continua a escludere i professionisti).
Dal 2010 al 2013 i controlli fiscali da studi di settore sono passati da 30.219 a 10.950. In calo anche la maggiore base imponibile, passata dai 5.160 miliardi del 2006 ai 2.220 del 2012
Tratto da Il Sole 24 ORE del 22/06/2015, pagina 3