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politica

Le famiglie italiane tornano a risparmiare (+0,4) ma calano i consumi (-0,2%)

Le famiglie italiane sono tornate a risparmiare: nel primo trimestre 2015 la propensione al risparmio è stata pari al 9,2%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,6 punti su base annua.

 

 

Frenata invece per i consumi, con la spesa scesa dello 0,2% in termini congiunturali (+0,1% su base annua). Tenuto conto dell’andamento dei prezzi, precisa Istat, il potere di acquisto delle famiglie consumatrici è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% rispetto al primo trimestre del 2014.

 

Propensione al risparmio in aumento di 0,4 punti 
Il reddito disponibile, in valori correnti, delle famiglie è aumentato dello 0,4% nel primo trimestre del 2015 rispetto al precedente e dello 0,6% su base annua. Il potere di acquisto delle famiglie, ovvero il loro reddito reale, nel primo trimestre del 2015 è aumentato dello 0,6% sul trimestre precedente e dello 0,8% su base annua. Le famiglie italiane inoltre sono tornate a risparmiare: nel primo trimestre 2015 la propensione al risparmio è stata pari al 9,2%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,6 punti su base annua. Frenata invece per i consumi, con la spesa scesa dello 0,2% in termini congiunturali (+0,1% su base annua).

La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 40,2%, è rimasta stabile rispetto al trimestre precedente, mentre ha segnato una diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2014.

Il tasso di investimento delle società non finanziarie è stato pari al 20,1%, con un aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,4 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2014.

Nell’Info ci siamo concentrati sulle entrate totali dello Stato e abbiamo voluto confrontarla con il risultato lordo delle società non finanziarie. Non abbiamo preso in considerazione il profitto delle società non finanziarie (data dal rapporto tra risultato lordo di gestione e valore aggiunto lordo ai prezzi base) perché è una misura meno adatta a descrivere la crisi che è iniziata nel 2008. In quell’anno, come si vede dal grafico interattivo, inizia la discesa delle performance delle società mentre continuano a crescere le entrate fiscali.