I dati ufficiali non hanno confermato lo scenario positivo che sembrava in via di consolidamento solo qualche mese fa. Lo stop alla crescita delle compravendite registrato dalle Entrate nel primo trimestre (-3%) può solo in parte essere attribuito agli effetti delle modifiche fiscali che hanno favorito gli scambi a inizio 2014 (il dato “depurato” da questa componente dalla stessa Agenzia si ferma ad un misero +0,8%). Sul fronte prezzi l’Istat ha registrato – nello stesso periodo e su base annua – una diminuzione del 3,4%: il percorso di attenuazione della svalutazione sembra aver quindi subìto una battuta d’arresto. Su queste basi Nomisma stima una crescita ancora più lenta del previsto per le compravendite, che dovrebbero attestarsi sotto quota 450mila a fine anno (+7% sul 2014).
Nonostante le manifestazioni di interesse all’acquisto di case siano cresciute del 5,6%, nel 2015 i prezzi medi al metro quadro hanno continuato a calare in tutta Italia. Le città che hanno subito le maggiori svalutazioni sono Firenze (-4,2% rispetto al 2014), Bologna (-3,8%) e Padova (-3,7%)
Tratto da Il Sole 24 ORE del 09/07/2015, pagina 19