Il tira e molla tra creditori e Atene sta sfiancando persino i mercati. E dire che gli investitori a maggio avevano colto favorevolmente le prime tensioni tra Atene e i creditori, cogliendole come capro espiatorio per prendere profitto dopo i rialzi di inizio anno. Ma adesso, dopo tre settimane ad alta volatilità – con molti operatori che il venerdì puntano su un accordo e il lunedì alla riapertura delle Borse si trovano sotto a causa di colpi di scena ellenici e dell’incapacità decisionale dei leader europei – molti investitori sono stufi. E cominciano a guardare oltre: ovvero alle opportunità che un eventuale pacchetto di riforme greco potrebbe comportare. Tra le richieste dei creditori c’è infatti anche la privatizzazione della rete elettrica nazionale, che è all’ottavo punto (tra i 12) della lista di priorità (o condizioni, a seconda di come si voglia leggerla) su cui Atene dovrebbe legiferare (entro mercoledì in merito ai primi sette punti e «entro tempi ragionevoli e chiari» in merito agli altri cinque, tra cui appunto la privatizzazione della rete elettrica).
Nell’ultima settimana tutte le principali borse europee sono cresciute, in particolare Madrid (+2,31%), Francoforte (+2,05%) e Parigi (+1,97%). Bene anche Milano che a fine settimana ha registrato un +1,21%. Lo Spread Btp-Bund è sceso a 124 punti base in perfetto pareggio con i Bonos spagnoli
Tratto da Il Sole 24 ORE del 13/07/2015, pagina 7