Certo avremo bisogno di tanta banda per evitare di piombare in un medioevo tecnologico, man mano che decolleranno servizi come Netflix e nasceranno quelli futuri, che hanno il sapore dei 4K, della telemedicina e della realtà virtuale. Il quadro dei servizi banda ultra larga- 100 Megabit e oltre- ha due volti, infatti. Da una parte, è già vicino il tempo della internet tv. Ne è sicuro Reed Hastings, la cui Netflix è responsabile del 37 per cento del traffico internet americano (a maggio 2015). Ritiene che la fibra si diffonderà anche in Italia, nonostante i nostri ritardi attuali: ecco perché lancerà il servizio a ottobre da noi. Ed ecco perché i concorrenti si stanno armando in fretta: notizia di questi giorni, Mediaset sta stringendo un accordo con Telecom per portare i propri programmi streaming sulla piattaforma TimVision, come già ha fatto quest’anno Sky. Gli altri due ambiti di servizi per la banda ultra larga sono la Sanità e le comunicazioni person-to-person. La telemedicina ha bisogno di connessioni stabili e veloci per esprimersi al meglio, come sanno bene in Svezia, dove in alcuni comuni l’arrivo della fibra ottica ha introdotto servizi evoluti di assistenza domiciliare agli anziani.
In Italia la diffusione della banda larga procede a rilento. La regione più coperta ad oggi è il Lazio (55% di copertura), seguita da Liguria (49%) e Campania (44%), mentre Molise e Val d’Aosta sono ancora completamente prive di FTTx. La rete più funzionale è quella milanese, che consente di scaricare 21,4 mega al secondo da rete fissa e 24,8 mega da rete mobile
Tratto da Il Sole 24 ORE del 12/07/2015, pagina 11