Anche quest’anno la Chiesa cattolica, con l’80% delle scelte e 1,2 miliardi incassati, si aggiudica la stragrande maggioranza delle donazioni legate all’8 per mille da parte di 18.929.945 di contribuenti italiani (redditi 2011 ripartiti nel 2015). Il 15% ha preferito invece lo Stato (195 milioni), seguito dalla Chiesa valdese, che incassa 40,2 milioni. Alla Comunità Ebraica vanno 5,8 milioni; 4,1 alla Chiesa Evangelica Luterana; 2,4 milioni all’Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno e 1,5 milioni alle Assemblee di Dio in Italia. I numeri sono stati pubblicati sul sito del Dipartimento delle Finanze, insieme agli importi erogati relativi al nuovo istituto del due per mille destinato ai partiti, che incassano pochissimo (325mila euro in totale, da soli 16.518 contribuenti). Leggi l’articolo su Il Sole 24 Ore online
Ricordiamo che l’8 per mille del gettito Irpef può essere destinato: allo Stato (a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario); alla Chiesa Cattolica (a scopi di carattere religioso o caritativo); all’Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno (per interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero sia direttamente sia attraverso un ente costituito ad hoc); alle Assemblee di Dio in Italia (per interventi sociali e umanitari anche a favore dei Paesi del terzo mondo); alla Chiesa Evangelica Valdese (Unione delle Chiese metodiste e Valdesi), per scopi di carattere sociale, assistenziale, umanitario o culturale sia a diretta gestione della Chiesa Evangelica Valdese, attraverso gli enti aventi parte nell’ordinamento valdese, sia attraverso organismi associativi ed ecumenici a livello nazionale e internazionale; alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia (per interventi sociali, assistenziali, umanitari o culturali in Italia e all’estero, direttamente o attraverso le Comunità ad essa collegate); all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (per la tutela degli interessi religiosi degli Ebrei in Italia, per la promozione della conservazione delle tradizioni e dei beni culturali ebraici, con particolare riguardo alle attività culturali, alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale, nonché ad interventi sociali e umanitari in special modo volti alla tutela delle minoranze, contro il razzismo e l’antisemitismo).; alla Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale (per il mantenimento dei ministri di culto, la realizzazione e manutenzione degli edifici di culto e di monasteri, scopi filantropici, assistenziali, scientifici e culturali da realizzarsi anche in paesi esteri); alla Chiesa apostolica in Italia (per interventi sociali, culturali ed umanitari, anche a favore di altri Paesi esteri); all’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (per interventi sociali, assistenziali, umanitari e culturali in Italia e all’estero) all’Unione Buddhista Italiana (per interventi culturali, sociali ed umanitari anche a favore di altri paesi, nonché assistenziali e di sostegno al culto) all’Unione Induista Italiana (per sostentamento dei ministri di culto, esigenze di culto e attività di religione o di culto, nonché interventi culturali, sociali, umanitari ed assistenziali eventualmente pure a favore di altri paesi).
E’ possibile scegliere una sola Istituzione. La ripartizione dei fondi avviene in proporzione alle scelte espresse. In mancanza di firma (e, quindi, di scelta), l’8 per mille dell’Irpef viene comunque attribuito, sempre in maniera proporzionale alle scelte espresse. Tuttavia, la quota non attribuita, proporzionalmente spettante alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa Apostolica in Italia è devoluta alla gestione statale. E’ tutto.