«In Germania – spiega Roberto Crapelli, a.d. di Roland Berger Italia – Industry 4.0 è già una realtà con il coinvolgimento attivo del Governo e della Confindustria tedesca». Se non vogliamo perdere ulteriore terreno dal nostro principale competitor nella manifattura – ma anche per tenere a distanza la Francia che si sta orientando verso lo stesso modello di industria iperconnessa – occorrono investimenti massicci. «Per portare la quota manifatturiera dall’attuale 15% del valore aggiunto al 20% entro il 2030 – spiega Crapelli – occorrono 8 miliardi di investimenti annui aggiuntivi in piattaforme digitali, software, robotica, gestione dei big data, sistemi cloud».
Secondo un’analisi condotta da Roland Berger, nei prossimi anni serviranno finanziamenti di 8 miliardi l’anno per sviluppare un’industria 4.0 in Italia, in modo da recuperare terreno rispetto alla Germania già all’avanguardia nell’automatizzazione. La distanza tra l’industria italiana e quella tedesca negli ultimi 12 anni è andata via via aumentando, in particolare se si guarda alla redditività media, cresciuta in Germania dal 3,9% del 2000 al 7,1% del 2012, e crollata nello stesso periodo in Italia dal 6,8% al 3,1%. Tale andamento divergente si è evidenziato anche negli investimenti in immobilizzazioni e nella produttività totale dei fattori
Tratto da Il Sole 24 ORE del 21/07/2015, pagina 10