La ricerca effettuata dal team coordinato da Giuseppe Russo, elaborando oltre mille interviste ad altrettante famiglie italiane, anche quest’anno traduce in numeri e grafici quel senso di sfiducia che ancora aleggia sull’Italia, provata dalla crisi più pesante del dopoguerra. Ma il peggio è passato, Intesa – come ha ricordato il chief economist Gregorio De Felice – prevede che il 2015 si chiuda con un Pil in crescita dello 0,6-0,7%, un trend destinato a raddoppiare l’anno successivo, e anche di questo allentamento, pur graduale, della pressione si vede traccia evidente nell’indagine. Che mostra, ad esempio, come la propensione al risparmio sia tornata a salire su ritmi sostenuti
Il ritorno alla crescita del Pil italiano (+0,5%) ha portato ad un aumento dei risparmiatori intenzionali (+2,3% rispetto al 2014). La quota dei “non risparmiatori” è ancora elevata (56,2%), tuttavia le famiglie italiane sono riuscite a mettere da parte l’11,6% del proprio reddito, con una crescita del 2,6% rispetto al 2011
Tratto da Il Sole 24 ORE del 22/07/2015, pagina 22