I risultati emergono dall’edizione 2015 del «Taxpayer Italia», un’elaborazione che punta, attraverso l’analisi di 25 indicatori, a individuare la “Regione ideale”, quella dove è migliore il “dividendo delle tasse”, cioè il rapporto massimo possibile tra quanto si paga di imposte e quanto si ottiene in servizi. Una Regione così, che potremmo definire il “paradiso del cittadino contribuente”, non esiste in natura, ma in base ai dati della rilevazione nascerebbe dall’incrocio tra il livello – minimo – di tassazione della Calabria e nello stesso tempo l’offerta – elevata – di infrastrutture, standard di istruzione, possibilità economiche e altro ancora che si trovano in Toscana. Tenendo presenti questi due valori estremi, la ricerca prova a misurare la distanza delle singole Regioni italiane rispetto a questa “Regione chimera” tosco-calabrese. Ed è proprio su questo gap che le Marche conquistano il gradino più alto del podio, precedendo il Friuli Venezia Giulia e la Basilicata.
Secondo un’analisi fondata sul rapporto tra tasse e servizi al cittadino, ad aggiudicarsi il primo posto per efficienza tra le regioni italiane sono le Marche, distanti da un’ipotetica “regione ideale” solo 35 punti. Al secondo e terzo posto si trovano Friuli Venezia Giulia e Basilicata con indici simili (39,3 e 39,8). Chiude la classifica la Valle d’Aosta, che ha la tassazione più alta d’Italia evidentemente non bilanciata da un’eguale offerta di servizi. Le regioni più grandi (Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Campania) si trovano tutte tra il quattordicesimo e il diciannovesimo posto, soprattutto a causa dell’elevata pressione fiscale
Tratto da Il Sole 24 ORE del 03/08/2015, pagina 4