Per anni l’Italia ha promosso le fonti rinnovabili, facendo del Paese uno dei più rinnovabili al mondo. Durante un convegno organizzato di recente dall’Agenzia internazionale dell’energia e dal Gestore dei servizi energetici, l’amministratore delegato di Terna (la Spa pubblica dell’alta tensione) Pier Francesco Zanuzzi ha sottolineato che dal 2005 al 2013 la produzione italiana di energia pulita è cresciuta di 17 volte e copre il 40% della produzione nazionale, con un sorpasso sul metano, il quale a sua volta pochi anni fa aveva conquistato il primato sull’olio combustibile. Ma i dati del giugno 2015, freschissimi, sono ancora più forti: secondo la media trilussiana del pollo, le centrali pulite hanno prodotto 9,5 miliardi di chilowattora pari al 47% dell’elettricità nazionale. Significa che in giugno diverse volte le fonti pulite di energia hanno costretto a tenere spente quasi tutte le centrali a combustibile.
Non solo l’Italia si sta muovendo nel settore delle fonti rinnovabili: il business dell’energia pulita sta diventando sempre più sostenibile e in diversi Paesi sono stati stipulati contratti di fornitura elettrica a lungo termine a prezzi competitivi. A Dubai un grande impianto fotovoltaico produrrà elettricità a meno di 60 dollari per mille chilowattora, in Sudafrica un impianto eolico è in grado di fornire elettricità a 51 dollari e in Egitto un impianto dello stesso tipo la fornisce addirittura a 41 dollari per ogni mille chilowattora.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 05/08/2015, pagina 19