Ieri ennesima rettifica dei dati sul lavoro: il ministero guidato da Giuliano Poletti ha corretto i numeri su attivazioni e cessazioni dei contratti di impiego nei primi sette mesi dell’anno (e le modifiche sono significative). In una nota diffusa martedì il ministero evidenziava un aumento di 420.325 nuovi contratti a tempo indeterminato tra gennaio e luglio 2015, frutto della differenza tra 1.084.461 attivazioni di rapporti stabili e di 664.136 cessazioni (si veda Il Sole-24 Ore di ieri). Si sottolineava anche un forte incremento del saldo dei nuovi contratti totali (oltre 2,3 milioni rapporti in più), dovuto essenzialmente a un ridotto numero di cessazioni. Nella nota diffusa ieri il ministero del Lavoro ha aggiustato il tiro: «Un errore nei calcoli relativi alle diverse componenti ha prodotto valori non esatti», ha evidenziato, fornendo le cifre “corrette”. Le attivazioni, nei primi sette mesi dell’anno, dei rapporti stabili ammontano a 1.074.740 (c’è una piccola differenza rispetto al dato “scorretto”); quanto invece alle cessazioni il dato rivisto segna 957.242, ed è molto distante dal dato precedentemente diffuso che parlava di 664.136 cessazioni di contratti a tempo indeterminato.
I dati diffusi martedì in una nota del ministero del lavoro e ripresi da Il Sole 24 ORE e Infodata Blog erano viziati da un errore nel calcolo delle cessazioni. Sono in realtà 327.758 e non 630.758 i nuovi contratti a tempo indeterminato nei primi 7 mesi del 2015. Un dato comunque positivo, specie se paragonato ai numeri del 2014, quando i contratti a tempo indeterminato (trasformazioni da tempo determinato comprese) erano stati solamente 12.875.
Tratto da Il Sole 24 ORE del 27/08/2015, pagina 9