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Crisi bancarie: dal 2016 i salvataggi peseranno anche sui correntisti con più di 100.000 euro

Sul filo di lana (le norme sul bail in entrano in vigore in tutto il Continente il primo gennaio 2016) il governo italiano ha approvato ieri le nuove regole sulla risoluzione delle crisi bancarie, sotto forma di un decreto attuativo della direttiva europea e di una serie di disposizioni di modifica del Testo unico bancario. Viene così introdotto anche nel nostro Paese l’istituto del “salvataggio interno” in base al quale gli oneri del salvataggio di una banca gravano in primo luogo sugli azionisti e poi, a seguire, su chi possiede obbligazioni, fino ad arrivare ai grandi correntisti (è interessata l’eccedenza sui 100mila euro, che invece, in caso di crisi, sono tutelati dal Fondo di garanzia dei depositi).

Il bail in di una banca si verifica qualora l’azzeramento del capitale non sia sufficiente a coprire le perdite e non si voglia seguire la strada della liquidazione. In questo caso gli oneri del salvataggio andranno a gravare su azionisti, possessori di obbligazioni e correntisti con più di 100.000 euro sul proprio conto, seguendo il principio che nessun azionista o creditore debba subire perdite superiori a quelle che subirebbe se ci fosse una liquidazione coatta

Tratto da Il Sole 24 ORE del 11/09/2015, pagina 29