La battaglia mediatica per la supremazia nell’industria della moda è in pieno svolgimento e gli americani, come al solito, hanno utilizzato fino a ieri le affilatissime armi del marketing, nel quale sono più esperti di altri, per imporsi come leader grazie alle sfilate di New York. Al di là delle dimensioni dei singoli business, che andrebbero ovviamente confrontati in base a segmenti di prodotto omogenei, c’è comunque un fattore sul quale l’Italia – nell’approssimarsi di Milano moda donna (23-28 settembre) – può e deve puntare per dimostrare la propria leadership assoluta, ed è il primato nella pelletteria. Secondo i dati elaborati dall’Ice su base Eurostat e Istituti nazionali di statistica, il peso del nostro Paese sulle esportazioni mondiali in un “paniere” che include cuoio conciato e lavorato, articoli da viaggio, borse, pelletteria e selleria, pellicce preparate e tinte è stata del 14,1% nel 2014.
Nel 2014 la pelletteria italiana ha confermato per il decimo anno consecutivo il suo ruolo da protagonista sui mercati, con una quota sulle esportazioni mondiali del 14,1%. Meno positiva la performance delle calzature, la cui incidenza sulle esportazioni mondiali è scesa fino all’8,7% dal 13,1% del 2005. Altalenante, infine, la quota sull’export mondiale degli articoli di abbigliamento in pelliccia, che oscilla tra un minimo del 5,7% ed un massimo del 15,1%
Tratto da Il Sole 24 ORE del 18/09/2015, pagina 21